Non sono lontanissimi i tempi in cui il grande Tony Del Drò, rimpianto cantore della sassareseria più vera, recitava “faravami a lu mari in tumbarella a Abbacurrenti a rinfischazzi un poggu”… 

Meta della Sassari vacanziera di una volta, Abbacurrente con la sua antica torre aragonese, confortava le afose domeniche estive degli abitanti “di la ziddai”. 

Sembra averla pensata allo stesso modo una copiosa colonia di Marabù che, forse attratti più dalle buste di mondezza abbandonate sul litorale che dal refrigerio, abita la costa da Punta Bianca a Balai lontano.

Due esemplari di Marabù di Abbacurrente intenti a cercare buste di mondezza nel litorale. Colti dal fotografo hanno nascosto prontamente la bossa di li cuglioni, probabilmente per non dare adito a dicerie.

Il Marabù è un gradevole (ma no assai) animale saprofago e, come gli avvoltoi, le iene e gli sciacalli viene attirato dalle carcasse di animali morti e dalle discariche. Il becco voluminoso serve per lacerare la carne putrefatta e la mancanza di piume su collo e capo gli evita il raggrumarsi del sangue e della carne. Benché abbia un ottimo olfatto, il marabù preferisce trovare le carcasse seguendo il volo degli avvoltoi con cui condivide i banchetti. Non è raro che si cibi anche di prede vive come rettili, pesci… e nelle buste di mondezza abbandonate si fa decisamente a porco. 

Per gli appassionati di bird watching non è difficile trovarlo, anche perchè fazzi un fiaggu che ti prende all’osso molle, quindi basta seguire la scia di fiaggu di garogna per poterlo osservare, anche se, a onor del vero, assai beddu da vedere non è. Caratteristica la voluminosa escrescenza che ha sotto il collo che ricorda vagamente la borsa dei coglioni di un vitello. Specie dichiarata protetta dal Servizio di Nettezza Urbana dei Comuni limitrofi, perché in caso di accumuli di mondezza dovuti a scioperi o a riduzioni di personale è sempre possibile utilizzarli pa cuglinni la mondezza dalle strade in totale economia.