PREMESSA:

Abbiamo già detto che l’essere umano ha bisogno di credere in qualcosa; abbiamo espresso anche il concetto che é lecito credere in qualunque cosa che ci faccia star bene e soddisfi il nostro senso di appagamento culturale e psicologico. Credere in un Dio Onnipotente che nessuno ha mai visto mi fa star bene? Ben venga Dio. Credere negli alieni “fratelli celesti” che vigilano sull’integrità della specie umana mi fa star bene? Ben vengano gli alieni. Purché ciascuno viva in senso moralmente accettabile nel rispetto altrui. 

Parliamo di religioni. Cosa è una religione? E’ la risposta alle domande ataviche dell’umanità. Una risposta che non da adito a dubbi e incertezze; una risposta che appaga totalmente colui che formula la domanda, ma ad una condizione: che abbia fede. La fiducia totale ed incondizionata nei lemmi della religione é conditio sine qua non. Chi ha la fede non ha bisogno di porsi dubbi ne domande, perché tutto è compreso nella dottrina religiosa. E’ l’antitesi della scienza, che é totalmente razionale e pragmatica. Razionalismo e fideismo sono i due grandi nemici-avversari nella vita, nella filosofia e nella storia del genere umano. 

L’uomo primitivo di fronte al fulmine ed al tuono non ha risposte… ha solo paura perché non sa dare una spiegazione ne all’uno ne all’altro e di fronte alla forza della natura sa soltanto che é qualcosa di superiore, che non sa ne può gestire: può solo difendersi mettendosi al riparo. Col tempo la sua mente elabora che c’è qualcosa di superiore a lui che scatena queste forze incontrollabili, finché qualcuno non interpreta queste forze come indotte da qualcosa di immenso e onnipotente: la divinità. Coloro che teorizzano la divinità iniziano a millantare di conoscerla, di parlarci e interagirci… sono i primi Sacerdoti, sciamani, stregoni, il tramite tra l’essere umano e la divinità. Chi si pone da tramite tra uomo e divinità diventa esso stesso qualcosa di superiore, pur non essendolo, e viene visto dagli altri come una guida, un capo, un re. Questa è l’origine della religione nella notte dei tempi. Nasce in un contesto di assenza di cultura e si sviluppa in un contesto di ignoranza globale e totale. Sciamani e stregoni e poi sacerdoti, diventano i detentori del potere poiché loro soltanto sanno interpretare il “volere degli dei”.

Avere un “credo” fa parte intimamente dei bisogni essenziali dell’essere umano. Maslow pone il bisogno di spiritualità ai vertici della sua piramide ed oggi, nel 2024 tecnologicamente evoluto, dove con un click hai in mano tutto il sapere umano, la religione continua a dominare il mondo, nell’eterna sua lotta contro il razionalismo scientifico che pone la realtà tangibile e dimostrabile davanti alla fede intellegibile. Gli studiosi pongono diverse origine teoriche alle religioni:

  1. Teoria della Coscienza Animista: Alcuni studiosi suggeriscono che la religione abbia avuto origine da una forma di animismo, in cui gli esseri umani attribuivano spiriti e volontà agli elementi naturali e agli oggetti del loro ambiente. Questa coscienza animista potrebbe essere stata la base da cui sono emerse le prime credenze religiose.

  2. Teoria della Paura e del Controllo: Altri ritengono che la religione sia nata come risposta alla paura e all’incertezza delle prime società umane rispetto agli eventi naturali e alle forze incontrollabili. La creazione di divinità e rituali avrebbe potuto fornire un senso di controllo e sicurezza.

  3. Teoria della Teoria dell’Antropomorfismo: Questa teoria suggerisce che gli esseri umani, nel tentativo di comprendere e dare senso al loro ambiente, abbiano proiettato le loro caratteristiche e relazioni sociali sugli elementi naturali. Gli dèi sarebbero quindi emersi come proiezioni antropomorfizzate di forze naturali.

  4. Teoria dell’Evoluzione Sociale e Morale: Alcuni studiosi sostengono che la religione sia emersa come parte del processo di evoluzione sociale e morale delle prime comunità umane. La religione avrebbe giocato un ruolo nella promozione della cooperazione sociale e nell’instaurare norme morali all’interno dei gruppi.

  5. Teoria della Funzione Adaptiva: Alcuni antropologi ritengono che la religione abbia fornito vantaggi adattivi alle prime comunità umane. La fede in forze sovrannaturali potrebbe aver contribuito alla coesione sociale e alla collaborazione tra individui, aumentando così le probabilità di sopravvivenza del gruppo.

  6. Teoria del Culto degli Antenati: Alcuni ritengono che la venerazione degli antenati sia stata una delle prime forme di religione. La preoccupazione per gli spiriti degli antenati potrebbe aver portato allo sviluppo di pratiche e rituali religiosi.

  7. Teoria dell’Esperienza Mistica: Alcuni ritengono che l’esperienza mistica o trascendentale abbia giocato un ruolo fondamentale nell’origine della religione. L’esperienza di incontri spirituali o visioni potrebbe aver portato alla formulazione di credenze e pratiche religiose.

Quel che è certo è che vi è una correlazione inscindibile tra religione e territorialità. Ciascuna civiltà umana ha creato per se una religione personalizzata, strettamente correlata ad usi, costumi e specificità del territorio di origine e appartenenza. 

Le divinità dell’antico Egitto sono strettamente correlate al Nilo, al deserto ed alla fauna locale. Anubi ha la testa di sciacallo, Bastet è una gatta, Iside è associata alla Luna, Horus è un falco, Hator una mucca, Osiride il re delle divinità, Ra è il sole, Sobek (il Nilo) ha la testa di coccodrillo.

La teogonia greca è anch’essa associata al loro territorio: gli dei dell’Olimpo, ciascuno di essi con caratteristiche e affinità con usi e costumi greci; Ares la guerra, Afrodite la bellezza, Atena la sapienza, Ade il regno dei morti, Poseidone il mare, Apollo la saggezza, Ermes l’astuzia, Zeus la potenza maschia… un quadro di “immortali” con usi e costumi umani.

Nel frattempo, oltre oceano a migliaia e migliaia di chilometri, le civiltà azteche, maya, incas ed i nativi del nord america sviluppavano e adoravano il loro dei: gli aztechi osservavano un pantheon polimorfico, con dei associati al sole, alla luna, alla foresta, alla guerra, ai giaguari, ai colibrì ed ai serpenti; così come i maya, che adoravano dei simili agli aztechi, tra cui la “dea del cacao”, di cui erano ricchi esportatori, e gli Incas, anch’essi strettamente correlati alla loro terra. I nativi del nord, strettamente correlati al territorio e alle loro usanze, svilupparono un animismo che pervadeva ogni cosa, e lo stesso Dio onnipotente, Manitù, il “Grande Spirito”, era rappresentato da un cavaliere che caccia il bisonte.

Anche in Cina e in oriente, contestualmente, si sviluppava il credo buddhista ed in Australia ed Africa l’animismo. Popoli ignari dell’esistenza l’uno dell’altro, lontani tra loro migliaia di chilometri, hanno sviluppato credi paralleli ma diversi, tutti correlati al loro modo di essere ed intendere l’esistenza. 

Si calcola che al mondo esistano 30.547 tra religioni, dottrine, scuole filosofiche, credenze, sette, culti tribali. Cifra ragguardevole… e, badate bene, ognuna di queste dottrine afferma di avere ragione e di adorare l’unico vero dio o dei nel caso dei politeisti. 

L’argomento mi interessa. Ho cercato di farmi una cultura personale sulle varie religioni del mondo. Sono felicemente giunto alla conclusione che sono tutte uguali… dalle antiche religioni politeiste del passato alla Chiesa di Scientology passando per l’ateismo e l’agnosticismo: tutte cercano di darsi una risposta con la quale vivere sereni… l’importante è avere rispetto per il nostro mondo.

Che sia un Dio, che siano tanti dei, che sia un’energia primordiale, che siano gli alieni, l’importante è la pace ed il rispetto della vita.